“Provvedimenti durante la crisi sanitaria hanno favorito ascesa dell’online, governo intervenga per riequilibrio concorrenza dei vari canali distributivi”
Un dato positivo quello delle vendite del commercio al dettaglio di dicembre, con un rimbalzo in tutti i comparti merceologici e in tutte le forme distributive: ma a trainare è la straordinaria crescita dell’e-Commerce, che segna un incremento superiore al 60% in due anni, mentre i piccoli esercizi non riescono ancora a recuperare i livelli pre-covid. Così l’Ufficio economico Confesercenti commenta i dati diffusi oggi da Istat.
Nel complesso, le piccole superfici chiudono il 2021 con circa 1,7 miliardi di vendite in meno rispetto al 2019. Ma è un dato medio che nasconde un andamento fortemente differenziato: mentre l’alimentare segna una crescita, a soffrire sono soprattutto il comparto dell’abbigliamento-calzature, con oltre 2,2 miliardi da recuperare, ma anche librerie, cartolerie, edicole – con 311 milioni in meno rispetto al 2019 – e giochi, profumeria e cura della persona, altri prodotti.
Dati che confermano, dunque, che l’emergenza sanitaria ha rivoluzionato le abitudini dei consumatori ed alterato gli equilibri commerciali, e che i provvedimenti adottati per fronteggiare la crisi hanno, di fatto, favorito l’ascesa dell’on-line. Per questo ora è fondamentale un intervento, da parte del Governo, con misure mirate al riequilibrio della concorrenza tra i vari canali distributivi: dall’inizio della pandemia, la chiusura forzata dei piccoli negozi ha fatto volare l’online e crollare le vendite di tutti i comparti del retail fisico. Una distorsione che va affrontata tempestivamente e con decisione per salvaguardare il tessuto produttivo e sociale del Paese ed allontanare lo spettro della desertificazione delle nostre città.
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