La parte più cospicua di 12 mld va a sostegno dei lavoratori
Via libera definitivo della Camera al decreto Agosto. I voti favorevoli sono stati 286, i contrari 180 e 2 astenuti. Il provvedimento è diventato legge.
Venticinque miliardi per dare una spinta all’economia e cercare di non soccombere all’emergenza Covid. Blindato l’iter a Montecitorio, il provvedimento è stato ampliato nel corso dell’esame in Senato, dove si è deciso di semplificare il superbonus. A garantire lo sveltimento delle procedure, la scelta di consentire ai condomini di adottare le delibere con una maggioranza di un terzo dei millesimi dell’edificio.
Nel dl c’è spazio anche per il congedo più facile per i genitori con i figli in quarantena e per altre misure in favore dello smart working, in particolare per i lavoratori ‘fragili’.
La parte del leone, nel decreto agosto, la fanno ancora una volta gli strumenti di sostegno al reddito, dalla Cig Covid alle nuove indennità, che assorbono, insieme alle misure per incentivare il lavoro, circa 12 miliardi. E un’altra fetta cospicua va a Comuni, Province, Regioni, che ricevono altri 5 miliardi per far fronte ai servizi e in prospettiva se ne vedono liberare altrettanti per riaprire i cantieri, dalle strade alle scuole.
Per la riapertura degli istituti scolastici è stata stanziato circa un miliardo e anche la sanità ha di nuovo una sua piccola parte, sia con i fondi (circa mezzo miliardo) per ridurre le liste di attesa, sia con quasi 400 milioni a disposizione del commissario per finanziare vaccini italiani contro il Coronavirus.
Altra voce ‘pesante’ il nuovo intervento sulle tasse, che vale in tutto circa 6 miliardi: il rinvio ad aprile dell’acconto di novembre per gli autonomi (soggetti Isa e forfetari) vale 2,2 miliardi, il resto va alla rateizzazione lunga dei pagamenti delle scadenze sospese durante il lockdown. Chi non ha pagato tasse, ritenute e contributi a marzo, aprile e maggio, non sarà più obbligato a saldare tutto entro la fine dell’anno, ma potrà optare per il saldo della metà del dovuto entro dicembre e il resto in altre 24 rate mensili.
Le attività legate a cultura e turismo, peraltro, non dovranno nemmeno pagare la seconda rata dell’Imu (per cinema e teatri saltano anche i pagamenti del 2021 e del 2022) e i tavolini all’aperto si potranno continuare a tenere fino a fine anno senza dover pagare Tosap e Cosap per l’occupazione del suolo pubblico. E fino al 15 ottobre incassano l’esenzione anche gli ambulanti.
Per i ristoranti di tutta Italia si aggiunge il contributo a fondo perduto per gli acquisti di materie prime 100% made in Italy che parte da 2.500 euro, mentre quelli dei centri storici di 29 città d’arte ad alta vocazione turistica potranno optare per l’altro contributo che parte da un minimo di 1000 euro e può arrivare a un massimo di 150mila. Il contributo vale anche per taxi e Ncc che potranno ricevere fino a 600 euro ulteriori grazie al bonus viaggio. A loro volta tutti questi soggetti, insieme a tutte le altre attività produttive, hanno potuto continuare a utilizzare la Cig Covid, legata al blocco dei licenziamenti, per ulteriori 18 settimane o in alternativa godere di uno sconto sui contributi per i dipendenti fatti rientrare al lavoro, che diventa di 6 mesi per le nuove assunzioni.
Per tutti i cittadini, infine, le rate delle cartelle restano sospese solo ancora per pochi giorni (fino a metà ottobre) mentre da dicembre, pagando con carte e bancomat, si cominceranno ad accumulare punti che daranno diritto al cashback.
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