Pil: nel 2021 ripartirà per primo il Trentino
“L’impatto del coronavirus e dell’eccezionale calo del Pil si farà sentire sui redditi delle famiglie italiane, ma quest’anno sarà in media meno intenso nel Mezzogiorno (-3,2% contro il -4,4% del Centro-Nord)”.
Lo segnala lo Svimez. I consumi sono invece in picchiata in tutte le regioni, in particolare nelle Marche e in Umbria mentre la differenza si farà sentire sui tempi di recupero: nel 2021 il Centro Nord e il Centro faranno segnalare un margine di recupero, mentre la spesa resterà stagnante nelle altre Regioni.
Nel dettaglio, per quanto riguarda il reddito delle famiglie, il calo riguarda l’Emilia Romagna (-6,3%), Marche (-5,7%), Umbria (-5,2%) e Piemonte (-5,2%). Per il 2021 è atteso un recupero in tutte le regioni del Centro e del Nord, soprattutto nel “triangolo della pandemia”. Le regioni meridionali condividono una riduzione meno intensa dei redditi nel 2020 ma, al tempo stesso, un recupero più debole nel 2021. E’ questo il caso, in particolare, di Calabria, Molise, Sardegna e Sicilia, che non recupereranno le perdite del 2020.
“La dinamica dei redditi inevitabilmente condiziona le decisioni di consumo delle famiglie”, spiega lo Svimez aggiungendo che “la spesa delle famiglie cala bruscamente in tutte le regioni italiane con una variabilità interna alle due macro-aree piuttosto correlata alla dinamica dei redditi”.
Nelle Marche (-12,3%) e in Umbria (-12.2%) i crolli più evidenti; in Lombardia (-7,3%), Molise (-7,4%), Trentino (-7,7%) e Sicilia (- 7,7%) quelli meno intensi ma di entità comunque eccezionale. La forbice si allarga se si guarda alla ripresa della spesa delle famiglie nel 2021. Nelle regioni del Centro e del Nord, in media, i consumi delle famiglie aumenteranno del 5,0% recuperando solo la metà della perdita del 2020; nelle regioni del Mezzogiorno il recupero sarà meno di un terzo: +2,7% dopo la caduta del -9,0% del 2020. Particolarmente stagnante sarà la spesa delle famiglie in Sardegna, Sicilia e Calabria.
L’andamento del Pil per quanto riguarda l’anno prossimo è più differenziato su base regionale rispetto all’impatto del Covid-19 nel 2020: il Mezzogiorno farà segnare il +2,3% rispetto al Centro-Nord (+5,4%). L’unica regione italiana che recupera in un solo anno i punti di Pil persi nel 2020 è il Trentino. A seguire, le tre regioni settentrionali del “triangolo della pandemia” guidano la ripartenza del Nord: +7,8% in Veneto, +7,1% in Emilia Romagna, +6,9% in Lombardia.
Maggiori le difficoltà a ripartire di Friuli V.G., Piemonte, Valle d’Aosta e, soprattutto, Liguria. Le regioni centrali sono accomunate da una certa difficoltà di recupero, in particolare l’Umbria e le Marche.
Tra le regioni meridionali, le più reattive nel 2021 sono, nell’ordine, Basilicata (+4,5%), Abruzzo (+3,5%), Campania (+2,5%) e Puglia (+2,4%). Nel 2021 ci sarà anche un Sud dalla ripartenza frenata: Calabria (+1,5%), Sicilia (+1,3%), Sardegna (+1%), Molise (+0,9%).
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