Come anticipato il 15 luglio scorso su questo sito, è ripartito il confronto con le compagnie per il rinnovo degli accordi economici.
Faib aveva già manifestato le proprie fondate preoccupazioni sia sulla tempistica scelta per il riavvio dei tavoli, a ridosso delle ferie estive e dunque per rinviare tutto a settembre, sia per le modalità che sembrano ripercorrere quelle tradizionali tutte basate sulle pretese degli obiettivi irraggiungibili e dei traguardi sulle vendite, all’interno di un rapporto contrattuale sempre più squilibrato.
Il confronto partito con Q8 ha portato alla condivisione, in via di formalizzazione, dell’Accodo emergenziale per quanto riguarda la questione delle locazioni congelate e alla ripresa del confronto sul rinnovo dell’Accordo per la rete ordinaria alla luce delle dinamiche registrate con la crisi da Coronavirus, con la nuova curva dei consumi che difficilmente potrà retrocedere ai livelli anti covid-19. Nell’ambito di questa nuova situazione di mercato le parti si sono impegnate a rivedersi ai primi di settembre per riprendere il confronto e delineare risposte, allo stato da definire, in grado di riportare marginalità alle gestioni in grande sofferenza. La compagnia si è riservata di valutare, in ragione della vigenza della crisi, ulteriori misure a sostegno, in attesa di definire un nuovo accordo per i gestori a marchio.
Con Eni, le Federazioni hanno svolto un incontro positivo e costruttivo ma allo stato interlocutorio, avendo condiviso temi di interesse generale sulla ristrutturazione, sul contrasto all’illegalità e al dumping contrattuale, sulla necessità di una nuova iniziativa politica verso il settore sulla scia della Risoluzione De Toma. Le Federazioni hanno apprezzato le proposte di innovazione e di servizi presentati per l’ammodernamento della rete a marchio, ma hanno anche rappresentato lo stato di difficoltà dei gestori e la necessità di maggiori risorse per le gestioni, soprattutto in una fase di erogati calanti e di nuovi impegnativi compiti per i gestori cui debbono necessariamente corrispondere elementi fortemente motivazionali. Sono stati rappresentati l’esigenza di un riequilibrio contrattuale tra le parti, la necessità di una maggiore autonomia imprenditoriale sulle attività collaterali e l’urgenza di definire un Accordo che sappia coniugare le esigenze dei gestori e le strategie aziendali, che debbono essere accompagnati da interventi attesi e capaci di favorire il confronto in termini di reciproca affidabilità. Faib in questo contesto pur apprezzando la volontà dell’Azienda a definire in tempi brevi un accordo fortemente innovativo ha chiesto una proroga dell’accordo emergenziale prevedendo un ristorno della marginalità servita, in abbinamento con una anticipazione economica sulla futura trattativa che non può essere legata solo alle attività collaterali. Su questi temi il tavolo sarà chiamato a pronunciarsi alla ripresa della trattativa.
Più complesso il confronto con IP, giunto ad una fase avanzata di negoziato ma ancora non definito in alcuni passaggi fondamentali. Sebbene le ipotesi di bozze di Accordo siano da tempo sui tavoli delle parti, rimangono nodi essenziali come la centralità del gestore e la sua autonomia, i valori economici da concordare, le modalità di accesso alle importanti innovazioni che l’Accordo potrebbe contenere sul margine unico, la questione del pricing con le declinazioni molto sensibili che si sono registrate sulla rete. Questioni certamente non insormontabili che, dopo lunghe trattative, stanno arrivando ad un confronto serrato, ma tuttavia ancora da definire. Pesa la fatica dell’unificazione dei marchi, le difficoltà di omogeneizzazione dei sistemi gestionali, tutte questioni che al tavolo di confronto hanno rallentato il processo di condivisione. L’incontro ultimo ha segnato una nuova definizione dei punti da sciogliere nella bozza di lavoro alla ripresa dei negoziati a settembre, dove ci sarà ancora da chiarire diversi punti prima di arrivare a condividere principi e aspetti economici.
Si tratta di rinvii che non aiutano le imprese di gestione, che Faib aveva già paventato criticando i tempi di co vocazione dei tavoli.
Arriveremo all’appuntamento dei tavoli contrattuali con una situazione ancora più critica sulla rete, con gestioni sempre più in difficoltà, soprattutto sempre più esposte finanziariamente. In un clima che non aiuterà il confronto a cui il settore complessivamente è chiamato.
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