Segnali deboli sul fronte della fiducia, sul recupero pesa il clima di incertezza per le famiglie e le imprese. Così l’Ufficio Economico Confesercenti commenta i dati Istat sulla fiducia di luglio. Per i consumatori, dopo il lieve rimbalzo di giugno, luglio segna una nuova caduta, che indica il permanere di una forte incertezza sulla situazione generale futura (diminuiscono, infatti, gli indici sul clima economico e su quello futuro).
Per quanto riguarda le imprese, si registra il secondo incremento consecutivo, per quanto gli indici permangano, come sottolinea lo stesso Istituto di statistica, su livelli storicamente bassissimi. E’ il caso soprattutto del settore turistico dove, nonostante i circa 9 punti di aumento, l’indice è pari a 41. Ma anche nel commercio, nonostante la risalita, gli indicatori sono molto bassi. Quindi gli operatori intravedono dei miglioramenti seppure molto graduali ed, in particolare, è ancora fortemente negativa la valutazione su vendite ed ordini. In alcuni settori la ripresa in corso è solo parziale e gli effetti di questa crisi, per molte imprese, non rientreranno in tempi brevi. Dopo le conseguenze dirette del lockdown, nei prossimi mesi emergeranno gli esiti legati alle perdite di posti di lavoro e al clima di incertezza, che peserà sulle decisioni di spesa di famiglie e imprese ancora a lungo.
Le prospettive di un ulteriore recupero sono legate al massiccio impegno finanziario del Recovery Fund, concordato a livello europeo, e assecondato dall’espansione del bilancio delle maggiori banche centrali. Ma l’Italia in questo contesto resta il paese più fragile: la crisi del Covid-19 ha, purtroppo, rafforzato, le contraddizioni accumulate dal nostro paese in un ventennio di mancata crescita, bisognerà perciò agire con chiarezza, tempestività ed efficacia anche nell’utilizzo delle risorse comunitarie, una grande sfida per il nostro Paese.
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