Contribuenti già messi a dura prova, così si scatena la ‘tempesta perfetta’ sulle PMI. Termini slittino ad ottobre, sì a rateizzazioni oltre la fine dell’anno fiscale
Non spostare le scadenze fiscali è un grave errore: da oggi sino a fine mese c’è un maxi-ingorgo di termini e adempimenti fiscali che va assolutamente evitato. Anche perché rischia di drenare la liquidità di tantissimi imprenditori, già messa a dura prova dalle difficoltà sorte per effetto dei provvedimenti restrittivi alle libertà personali ed alle attività produttive e commerciali imposte per arginare l’espandersi dell’epidemia da COVID-19. Così Confesercenti.
Il combinato dei prelievi fiscali rimandati nel periodo del “lockdown”, di quelli ordinari che dovrebbero essere rimandati ora relativi alla dichiarazione dei redditi, di quelli straordinari in scadenza a settembre e i versamenti relativi al II acconto delle imposte sui redditi e dell’IMU, potrebbero scatenare la ‘tempesta perfetta’ sulle imprese, con grave rischio soprattutto per le attività piccole e medie. Una situazione che potrebbe portare molti contribuenti a non essere in grado di rispettare le scadenze.
La soluzione corretta sarebbe far slittare i versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi almeno fino alla fine di ottobre, per evitare un altro ingorgo che si profila con la scadenza del 30 settembre, e, soprattutto, la possibilità di rateizzare i versamenti per un congruo periodo di tempo, anche oltre la fine del corrente anno fiscale. Gli eventi eccezionali di quest’anno dovrebbero infatti indurre il Governo a superare la “sacralità” della scadenza del 31 dicembre imposta per esigenze di bilancio pubblico e concedere la possibilità di rateizzare le prossime scadenze con pagamenti anche oltre la fine dell’anno per evitare che tante imprese rischino la chiusura definitiva: riteniamo che sia più lungimirante incassare un po’ più tardi ma incassare, anziché causare una chiusura indiscriminata di tante piccole realtà imprenditoriali.
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