Gli agenti e il Firr: lo strano caso della lettera “dimenticata”. Eppure, chiedere è lecito, rispondere è cortesia. O no?
Continua il silenzio sugli interventi a sostegno degli agenti di commercio che ancora oggi non trovano “attenzione” soprattutto da parte dell’Enasarco.
La FIARC, per cercare di anticipare i tempi e rendere praticabile la proposta già avanzata in CdA dal suo Presidente sul possibile utilizzo del FIRR a richiesta dell’iscritto, ha proposto a tutte le componenti delle Parti sociali firmatarie degli A.E.C. un incontro, cui è seguito però solo il Silenzio. Eppure, “chiedere è lecito, rispondere è cortesia”. O no?
Le associazioni destinatarie non hanno risposto alla lettera che la Fiarc (che è tra le sigle che firmano sia gli AEC che la Convenzione Firr con la Fondazione Enasarco) ha inviato loro lo scorso 30 aprile.
Nella missiva, a tutte le rappresentanze degli agenti di commercio e delle aziende preponenti si proponeva un incontro per discutere sul possibile anticipo del Firr a favore degli agenti colpiti dall’emergenza Coronavirus.
Ovviamente, più che la forma conta la sostanza. Per affrontare la crisi, la categoria aspetta risposte urgenti ed efficaci!
Non si può rimanere indifferenti verso la sorte di oltre 200.000 agenti.
Proprio per questo, ieri, è stato inviato alle altre componenti delle Parti sociali firmatarie degli A.E.C. un sollecito, certi che la sorte degli iscritti all’Enasarco non sia interesse solo di alcuni ma di tutti e che da una proficua collaborazione nascano soluzioni concrete per il miglioramento ed il benessere della categoria.
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