Landi: “Si tratta di un’ennesima sconfitta giudiziaria per l’azienda petrolifera che persiste in un atteggiamento di negazione del quadro normativo”.
Il Tribunale di Roma ha nuovamente condannato Petrolifera Adriatica all’applicazione piena e senza condizioni dell’Accordo sottoscritto tra Faib Fegica Figisc e la Esso Italiana del 16 luglio 2014, al quale Petrolifera Adriatica è subentrata accollandosi tutte le condizioni ivi previste, senza eccezione alcuna.
Il Tribunale di Roma ha respinto tutte le motivazioni e le argomentazioni avanzate da Petrolifera Adriatica sostenendo che: “In conclusione, essendo pacifico che non sia intervenuto un nuovo Accordo, si ritiene che la Petrolifera Adriatica spa sia tenuta ad applicare, nei rapporti economici con la ricorrente (il gestore che ha promosso la causa), l’Accordo del 16/7/2014, che, a sua volta, richiama (art. 4), quanto all’ulteriore sconto variabile, l’Accordo del 19/12/2011″.
Nell’ordinanza del Tribunale di Roma, X sezione civile, del 12 marzo us, il Giudice ha quindi accertato e dichiarato l’obbligo della Petrolifera Adriatica spa di applicare nelle somministrazioni di carburante nei confronti del gestore ricorrente le condizioni economiche previste dall’Accordo Aziendale sulla Viabilità ordinaria della Rete di Distribuzioni della Esso Italiana srl del 16/7/2014 sino a che non intervenga nuovo Accordo siglato in forza di legge con Faib Fegica e Figisc.
Con il giudizio emesso, il Giudice ha condannato Petrolifera Adriatica, in persona del legale rappresentante, al pagamento, in favore del gestore ricorrente delle somme complessive relative alla quota fissa e a quella variabile per il periodo oggetto del ricorso, pari a € 13.963,95, oltre che alle spese legali
“Si tratta di un’ennesima sconfitta giudiziaria – ha detto Martino Landi, Presidente della Faib Confesercenti – per l’azienda petrolifera che persiste in un atteggiamento di negazione del quadro normativo e continua a sottrarsi, non solo all’adempimento degli obblighi previsti dagli accordi vigenti ma soprattutto, da mesi, al contrario di altri acquirenti di Impianti ESSO, ad una negoziazione seria e costruttiva degli accordi esistenti rifugiandosi in tecniche dilatatorie e sottraendosi persino al dovere, non solo, civico e legale in forza dell’obbligo sancito dalla legge di dotare di DPI i propri gestori lasciati in prima linea a fronteggiare una grave emergenza sanitaria come quella determinata dal Covid.19, che ha visto invece tutti gli altri operatori intervenire con misure ad hoc a favore dei propri gestori. E’ un atteggiamento grave che segnaleremo alle Autorità competenti, in quanto potrebbero ravvisarsi ben più ampie e diverse responsabilità anche nei confronti degli utenti finali, da accertarsi nelle sedi opportune.”
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