Dopo il passaggio alla Camera andrà in Senato (il testo va convertito entro il 29 febbraio)
Al via nell’Aula della Camera le dichiarazioni di voto sulla fiducia posta dal governo al decreto legge Milleproroghe. La votazione avrà inizio questa mattina, 19 febbraio, come previsto dalla conferenza dei capigruppo.
Il Milleproroghe durante l’iter parlamentare è lievitato dagli iniziali 166 commi ai 434 finali. Dopo il passaggio alla Camera andrà in Senato (il testo va convertito entro il 29 febbraio).
Tra i provvedimenti, il testo “facilita” un’eventuale revoca delle concessione ad Aspi stabilendo che “in caso di revoca, di decadenza o di risoluzione di concessioni di strade o di autostrade, ivi incluse quelle sottoposte a pedaggio, nelle more dello svolgimento delle procedure di gara per l’affidamento a nuovo concessionario, per il tempo strettamente necessario alla sua individuazione, Anas Spa, può assumere la gestione delle medesime”. Inoltre, vengono ridotte le penali a carico dello Stato.
Da segnalare anche l’intervento per i lavoratori di aziende in crisi: nel decreto c’è la proroga della cassa integrazione straordinaria per i lavoratori ex Ilva (con uno stanziamento di 19 milioni per il 2020), una integrazione delle indennità – per un massimo di 20 milioni nel 2020 – per i call center, Cigs per un anno anche per le imprese che si trovano nelle aree di crisi industriale in Campania e Veneto, e mobilità in deroga per altre della aree della Campania e Venezia-Porto Marghera.
Via libera all’emendamento che riporta in capo alle Regioni l’intero gettito del bollo auto riscosso sul loro territorio, mentre riguardo all’energia elettrica il mercato tutelato per le imprese terminerà nel 2020, ma per microimprese e utenti domestici il superamento rimane fissato al gennaio 2022.
Nel dl c’è il ripristino di parte delle norme sulla trasparenza sugli stipendi dei dirigenti della Pa e la norma che concede più tempo ai titolari di concessioni per lavori o servizi pubblici per mettersi in regola con le nuove norme del Codice degli appalti.
Infine, c’è l’assunzione di 1.600 ricercatori nelle università e il pacchetto della Salute che punta a fare fronte alla carenza di personale negli ospedali, permettendo ai medici di rimanere in servizio anche superati i 40 anni di attività (ma entro i 70 di età).
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