L’associazione in audizione alla Camera: “positiva l’estensione al Cratere delle norme di Resto al Sud, ma vanno applicate anche al commercio. Coprire le somme da restituire con un prestito-ponte”
Bene le agevolazioni fiscali, ma ora bisogna intervenire anche sul fronte previdenziale, per evitare di spezzare la storia contributiva delle imprese e dei lavoratori nelle zone colpite dal sisma.
Così Confesercenti in audizione alla Commissione Ambiente alla Camera sulla conversione in legge del decreto-legge 24 ottobre 2019, n.123, recante disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici del Centro Italia del 2016.
Le misure di riduzione e dilazione degli oneri fiscali e contributivi per le zone colpite dal terremoto sono condivisibili ed apprezzabili, così come l’estensione al territorio dei Comuni del cratere di “Resto al Sud”, le norme previste a favore dei giovani imprenditori nel Mezzogiorno, che però devono essere applicate anche alle attività del Commercio.
Per quanto riguarda la previdenza, Confesercenti propone che per le somme di cui non è richiesta la restituzione vengano riconosciuti, come misura aggiuntiva, i contributi figurativi, considerata la gravità delle condizioni in cui versano le imprese a causa degli eventi imprevedibili in modo che gli assicurati mantengano, sotto il profilo contributivo, una “storia lavorativa” lineare e senza interruzioni. La Confederazione chiede inoltre che le somme da restituire siano coperte da un “prestito-ponte”, effettuato dalle banche mediante provvista agevolata disposta dalla Cassa Depositi e Prestiti e garantito dal Fondo Centrale di Garanzia per le PMI, per un periodo non superiore a cinque anni.
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