Lasciato alle spalle il peggior dicembre degli ultimi venti-trent’anni, e un periodo di vendite a saldo che, nonostante le fantasiose soluzioni di anticipazione di date proposte dall’allora assessore, non ha consentito alcun recupero sui volumi d’affari, a bocce ferme crediamo sia arrivato il momento di aprire la discussione sull’argomento.
Tutti noi ci rendiamo conto che i saldi di fine stagione così come oggi concepiti non funzionano, ma riteniamo che qualsiasi modifica del quadro normativo di riferimento non possa prescindere da un concreto e capillare dibattito da avviare all’interno della categoria nella speranza che in futuro non si debba, come accaduto troppo spesso, cercare di modificare le regole del gioco con decisioni calate dall’alto e soprattutto assunte a ridosso delle date di avvio delle vendite di fine stagione.
La categoria auspica sostanziali modifiche alla L.R. n° 5/06 nella speranza di pervenire ad una nuova legislazione che sia realmente efficace sul piano dei controlli, e soprattutto delle pari opportunità di vendita straordinaria tra tutti gli operatori del commercio, grandi e piccoli.
L’argomento sarà nell’immediato portato all’attenzione del nuovo Assessore regionale competente, al quale verranno sottoposti i risultati del sondaggio promosso dalla CONFESERCENTI sarda tra gli operatori isolani del settore moda, ai quali si è chiesto di esprimersi circa l’ideale dislocazione temporale delle vendite straordinarie di fine stagione.
A riguardo anche nelle province di Nuoro e dell’Ogliastra su un campione di circa 200 operatori del settore intervistati, circa il 70% si è espresso per una posticipazione dell’avvio del periodo dei saldi o alla prima quindicina di febbraio (47,3%) o addirittura a fine febbraio/primi giorni di marzo (22,4%).
Il 15%, invece, si esprime per il mantenimento delle date attuali, il 9% per la liberalizzazione totale di saldi e promozioni, mentre il restante 6,3% auspica l’abolizione dei saldi e la liberalizzazione delle promozioni.
Un quadro, quindi, che appare abbastanza chiaro e su cui cercheremo di avviare una discussione libera da pregiudizi consapevoli della necessità di doverci confrontare con portatori di interessi e opinioni diverse, ma nella speranza che in questo nuovo corso chi ha responsabilità e potere decisionali voglia dare al commercio le attenzioni che merita e che per troppo tempo gli sono state negate.