Crescono il disagio e le difficoltà economiche. E i risparmi si assottigliano.
Male la fiducia nelle istituzioni mentre crescono i consensi per la Chiesa
In Italia quasi uno su tre, precisamente il 30,8%, non riesce ad arrivare a fine mese con le proprie entrate. Lo rileva l’Eurispes nel «Rapporto Italia 2014», sottolineando come nel corso dell’indagine, condotta a cavallo tra dicembre e gennaio, sul tema sia «stato registrato un tasso di non risposta decisamente alto (12%) che potrebbe indicare un disagio maggiore rispetto a quello rilevato». «Infatti, spiega, «sono in molti ormai ad essere colpiti dalla cosiddetta sindrome della quarta, quando non della terza, settimana».
Inoltre, aggiunge l’Istituto di ricerca, tra quanti arrivano comunque alla fine mese non manca chi, il 51,8%, vi riesce soltanto utilizzando i propri risparmi. Tentare di mettere da parte qualcosa risulta «praticamente impossibile» per tre italiani su quattro. E ancora l’Eurispes sottolinea che «sul versante delle difficoltà incontrate dagli intervistati nel pagamento delle rate del mutuo o nel saldo mensile dell’affitto per la casa, si registra nel primo caso un disagio che tocca il 29,1% e, nel secondo, il 26,8%». Anche qui, specifica, «il numero di quanti hanno preferito non indicare una risposta precisa tocca livelli elevati, tali da far ritenere più alta la quota di chi ha difficoltà».
Non stupisce a questo punto che «uno su quattro ha avuto necessità di ricorrere ad un prestito bancario nell’ultimo triennio’, con il numero maggiore di prestiti erogati che va da 1.000 a 10.000 euro (il 31%).
CALA LA FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI
Cittadini e Istituzioni sempre più lontani. Secondo il tradizionale Rapporto Italia dell’Eurispes esiste uno scollamento tra i cittadini e le Istituzioni, che si manifesta attraverso un grado di sfiducia diffuso e generalizzato. In sette casi su dieci (70,6%) gli italiani indicano che la propria fiducia nelle istituzioni è diminuita. Tra le singole istituzioni considerate si salvano con fatica, mantenendo i risultati dell’anno precedente e non superando comunque il 50% dei consensi, il Presidente della Repubblica (44,2%) e la Magistratura (41,4%). Governo e Parlamento raccolgono solo il 16% dei consensi. Resistono come punto di riferimento le forze dell’ordine e di sicurezza raccogliendo largo consenso: arma dei carabinieri (76,3%),marina militare (67,7%), aeronautica militare (65,2%),corpo forestale (62,6%), polizia di stato (61,8%),esercito (59,3%), guardia di finanza (58,8%). In salita nei consensi la chiesa (+12,4%) e la scuola che arriva al 53,6%. Le associazioni di volontariato rimangono le più apprezzate (74,5%).
EFFETTO BERGOGLIO, AUMENTANO I CONSENSI ALLA CHIESA
Si ampliano i consensi nei confronti della Chiesa, che ottiene il 49% della fiducia degli intervistati (+12,4% rispetto al 2013), e delle altre confessioni religiose (dal 20,6% del 2013 al 23,1% del 2014). Sebbene abbia fatto registrare un lieve aumento da un anno all’altro, passando da un livello del gradimento del 17,6% nel 2013 al 21% del 2014, la Pubblica amministrazione è tra le categorie di Istituzioni meno amate dai cittadini. È senza dubbio il dirompente «effetto Bergoglio» ad aver inciso quest’anno sull’aumento della fiducia degli italiani nei confronti della Chiesa cattolica.
ITALIANI SPORTIVI DA SALOTTO
Molti tifosi, pochi atleti. Ecco gli italiani di fronte allo sport. Niente di nuovo sotto il sole. Il Rapporto Eurispes 2014 conferma la fama degli italiani popolo di santi, eroi, navigatori, ma anche molto pigri, amanti dello sport soprattutto se in tribuna o in salotto, e assai meno propensi a faticare in tuta e scarpette.
Per l’Eurispes appena il 34,3% degli italiani pratica regolarmente un’attività sportiva, un dato che ci colloca agli ultimi posti in Europa, insieme con Grecia, Bulgaria e Portogallo. La pigrizia sportiva, segnala il Rapporto, è assolutamente bipartisan: il numero di maschi che non svolge alcuna pratica sportiva è pressoché identico a quello delle donne: il 63% contro il 62,1%.